Lavoro dunque sono

Introduzione alla mostra

Le donne hanno sempre lavorato, tanto. La storia dell’arte documenta, fin dalle civiltà più antiche, donne che coltivano, raccolgono, tessono, cucinano, danzano, suonano…
La storia del Novecento ha visto uomini e donne lottare per la dignità del lavoro: le donne si sono inoltre battute strenuamente per ottenere l’indipendenza economica che garantisce uguale dignità, libertà di agire, responsabilità di autodeterminare la propria vita.
Le donne sono diventate operaie, impiegate, professioniste, imprenditrici, manager.
Si sono date da fare per trovare un posto di lavoro, sono state assunte e licenziate, hanno fatto carriera oppure no, hanno faticato, si sono arrovellate, si sono sindacalizzate, si sono divise fra lavoro e famiglia, hanno ottenuto risultati brillanti, sono rimaste senza lavoro, hanno accettato qualunque tipo di lavoro, sono tornate a fare le casalinghe o le badanti, hanno inventato nuovi lavori.
Le fotografie delle prime due sale sono quelle inviate per il concorso e le scritte sono tratte dai racconti selezionati sul tema di quest’anno del Premio Letterario Nazionale “Scrivere donna” della NEOS edizioni. Nello spazio della loggia sono esposti i pannelli che documentano il lavoro delle donne del passato e nella nostra valle.
Nell’ultima sala il video con 140 immagini di donne al lavoro nella storia dell’Arte: dai vasi Sumeri del 4000 a.C. a oggi.
Le opere di Maria A. Laterza accompagnano la nostra ricerca nella riflessione su questo difficile tema, con sensibilità di artista.
Nelle bacheche alcuni fra i testi che abbiamo ritenuto importanti: provengono dal Fondo Librario Femminile della Biblioteca Comunale e dalle nostre biblioteche.

La curatrice della mostra Rita Margaira
e le volontarie di rivolididonne

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CONCORSO FOTOGRAFICO

CONCORSO LETTERARIO

Le donne hanno sempre lavorato e in gran parte del mondo faticano duramente, ma il loro lavoro non ha mai avuto un chiaro riconoscimento economico. Nel ‘900 le donne si sono battute strenuamente per il diritto ad un lavoro stipendiato, per ottenere l’indipendenza economica che dovrebbe garantire uguale dignità, libertà di agire e di autodeterminare la propria vita; così sono riuscite a entrare nel mondo del lavoro e ne hanno
vissuto i lati positivi e quelli negativi.
Oggi è il momento di riflettere sui risultati di questo impegno. Davvero uno stipendio garantisce la dignità?
E sono veramente libere le donne di scegliere la loro professione?
Hanno imparato a prendere le loro decisioni e ad andare oltre i risultati individuali?
Qual è stato il costo in termini di tempo, di qualità di vita, di relazioni con i compagni, i figli, la comunità?
Insomma, possiamo dire che il lavoro ha aggiunto all’esistenza delle
donne quel valore sperato?
Questa è l’occasione per fare un bilancio.

Silvia Maria Ramasso

Opere di Maria Laterza